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Sconto in fattura 2019: tutte le novità per il 2020

Gennaio 16, 2020

Sconto in fattura 2019: tutte le novità per il 2020

Quello che si è appena concluso, è stato un anno molto convulso in termini politici e di normative, infatti si sono susseguiti un numero notevole di provvedimenti e relativi contrordini. Il cambio in corsa di governo ha causato un riassetto di molte cariche ed il nuovo Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha quindi rimesso mano a diverse norme e provvedimenti messi in atto da chi lo aveva preceduto: proprio questo è il caso di quanto successo col decreto Crescita emanato a Giugno ’19 (legge n.58 del 29 giugno 2019). Ma andiamo con ordine.

Il Decreto Crescita del 29 Giugno 2019 aveva introdotto lo “Sconto in Fattura”, un meccanismo finalizzato all’ottenimento da parte dell’utente finale, il cliente, di uno sconto immediato sulla spesa da sostenere, anziché vedersela rimborsare nell’arco di dieci anni sulla dichiarazione dei redditi. Lo Sconto in Fattura poteva esser richiesto dai soggetti che avevano diritto alle detrazioni, ossia tutti i soggetti IRPEF che sostenevano lavori di riqualifica energetica o di ristrutturazioni. Per farla breve, chi aveva diritto all’ecobonus (di cui parleremo a breve) poteva ricorrere allo sconto in fattura.Questa possibilità è stata introdotta per aumentare acquisti ed investimenti, visto che ha consentito a chi ne ha usufruito di ottenere un immediato sconto sulla fattura, senza, in un certo senso, dover anticipare anche la parte che nel corso degli anni gli sarebbe stata rimborsata.

Pur favorendo, e anche molto, i consumatori finali, per mille ragioni, dalla minore spesa iniziale al non avere a che fare col deprezzamento del valore economico nel corso degli anni di ciò che si è anticipato, questa misura si è scontrata con la valutazione negativa ed il malcontento della Piccola e Media Impresa. Tutto ciò perché, ovviamente, uno sconto in valuta iniziale crea nell’immediato una minor liquidità per le piccole aziende che spesso vivono “alla giornata” basandosi sui piccoli incassi dei vari interventi per poter sostenere i costi. Tutto ciò ha provocato un calo in termini concorrenziali, a favore delle imprese più grandi. Addirittura quanto previsto dalla normativa aveva messo in moto le “antenne” dell’antitrust per verificare se i principi di corretta concorrenza fossero o meno salvaguardati.

2019/2 dietrofront: niente più sconto!

Come detto, però, il nuovo governo ha emanato il Decreto Fiscale che a partire dal 1° gennaio 2020 ha ripristinato quanto era in vigore prima del Decreto Crescita, abrogando quindi lo sconto in fattura, se non per casi limitati a interventi condominiali. E ora?
Facciamo un quadro sulla situazione, che al momento e per tutto il 2020 è confermata. Per un anno ulteriore (il 2020 appunto) sono prorogati con le medesime aliquote l’ecobonous ed il sismabonus, che si sommano al bonus ristrutturazione, al bonus mobili, al bonus verde e al nuovo bonus facciate.
Quindi l’annullamento dello Sconto in fattura ha portato nuovamente la situazione fiscale a quella di sei mesi fa, con il ripristino delle “semplici” e ben note Detrazioni fiscali IRPEF da vedersi riconosciute in dieci anni.

La situazione per il 2020

Nel dettaglio ricapitoliamo i vari bonus con i relativi incentivi.

  • Bonus ristrutturazione edilizia: detrazione IRPEF del 50% per importi di ristrutturazioni di massimo 96.000 euro.
  • Bonus mobili ed elettrodomestici: riferibile solamente a chi ha effettuato una ristrutturazione edilizia, prevede una detrazione del 50% per un massimo di 10.000 euro di spese per mobili ed elettrodomestici di classe non inferiore ad A+.
  • Bonus Verde: è un bonus del 36% applicabile a chi riqualifica aree verdi, balconi o aree comuni, per una spesa massima di 5.000 euro.
  • Ecobonus: anche quest’anno il governo ha voluto confermare la possibilità di usufruire di un risparmio (sempre spalmato in dieci anni) riservato a chi effettua interventi di ammodernamento volti al risparmio energetico e al superamento dell’utilizzo di fonti energetiche non rinnovabili. Esistono due diverse aliquote percentuali di rimborso istituite dal Ministero, 50% e 65%.Nel dettaglio vediamo quali sono.
    Fanno riferimento al bonus del 50% i seguenti interventi:
    – acquisto e posa di porte e finestre coibentanti con schermature solari.
    – sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti con classe pari o superiore alla classe A.
    – acquisti e posa in opera di impianti di climatizzazione a biomasse.
    – investimenti di struttura, cappotto termico o coibentazione di tetti e grandi superfici.
    Fanno, invece, riferimento alle aliquote del 65% lavori ed interventi di:
    – sostituzione impianti di climatizzazione con caldaie a condensazione e installazione di sistemi di termoregolazione all’avanguardia
    – sostituzione impianti di climatizzazione con apparecchi ibridi con pompa di calore integrata
    – installazione di micro-cogeneratori
    – sostituzione di impianti di climatizzazione con pompe di calore ad alta efficienza energetica
    – sostituzione scaldabagno con pompe di calore
    – installazione dispositivi di controllo da remoto e programmabili degli impianti di riscaldamento
    – riqualificazione energetica degli edifici
    – interventi su edifici o parti di esse riguardanti strutture opache verticali o orizzontali, coperture, pavimenti o infissi, purché rispettino valori di trasmittanza termica espressi nelle tabelle riportate nel decreto del ministro dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008,e modificato dal decreto 26 gennaio 2010
    – installazione di impianti solari termici per usi domestici o industriali.
  • Sismabonus: sgravi relativi alla messa in sicurezza di immobili siti in zone di rischio sismico 1, 2, e 3, con detrazioni che vanno dal 70 fino all’80% per le riduzioni di due classi di rischio.
  • È stato poi introdotto a partire dal 1° gennaio 2020 il bonus facciate: detrazioni fino al 90% per interventi su facciate e fregi di palazzi relativi a: intonacatura, verniciatura e ripristino di balconi, ringhiere e frontalini.

L’unico sconto in fattura rimasto

È quindi a tutti gli effetti una vittoria per la PMI, anche se c’è un unico caso in cui lo sconto in fattura continuerà ad essere in vigore dopo la legge di bilancio: quello istituito per i lavori condominiali di importi pari o superiori ai 200.000 euro, effettuati su parti comuni di edifici e che vengano qualificati come ristrutturazioni importanti di primo livello.

Detrazioni
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